CRISI

CRISI

Quanto avvenuto durante l’ultimo consiglio comunale rafforza nel PD di Spoleto la preoccupazione per la tenuta della maggioranza in un momento cruciale per il futuro della città. Le fibrillazioni in atto, culminate con l’ingresso nel gruppo misto di due consiglieri comunali eletti nelle liste Rinnovamento e Spoleto Popolare, danno il segno della difficoltà di una coalizione nata alimentando, anche in maniera pretestuosa, il malcontento piuttosto che per dare a Spoleto un concreto progetto alternativo al centro sinistra.”

Alla resa dei conti ci si accorge che le finanze comunali non erano nello stato apocalittico descritto dall’attuale sindaco in campagna elettorale. Ci si accorge che le uniche realizzazioni sono il frutto di progetti delle passate amministrazioni. Ci si accorge che non esiste operatività né progettualità a breve, medio e lungo termine. Festival dei Due Mondi, Teatro Lirico Sperimentale, Centro Studi sull’Alto Medioevo, “Don Matteo”, Vini nel Mondo, riconoscimento di San Salvatore come patrimonio Unesco per citare le principali fonti di attrazione a sfondo culturale-turistico della città, ma anche eventi di caratura più locale come “Spoleto a Colori”, hanno radici nel passato.

Quello che si osserva con preoccupazione è invece il crescente isolamento della città che non è riuscita a stabilire rapporti fattivi  nemmeno con Perugia, città con la quale il sindaco Cardarelli, non foss’altro che per affinità di orientamento politico, aveva promesso di intraprendere un percorso nuovo, più intenso e collaborativo. A quale rinnovamento e nuovo corso di rilancio della città stiamo assistendo? Quale contributo di idee e di progetti questa amministrazione sta portando avanti per la collettività?”

“Il PD non può che, con amarezza, sottolineare l’inefficienza e inefficacia dell’azione politica attuata dalla maggioranza cittadina al cui interno, è sotto gli occhi di tutti, sono sempre più accentuate le divisioni tra le diverse anime che la compongono. Non è questo di cui la città ha bisogno e ha ragione sindaco, in questo caso sì, che senza coesione è meglio andare a casa.