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Le problematiche relative ai binari unici dei trasporti ferroviari, balzate tragicamente alla ribalta della cronaca in questi giorni, riaprono necessariamente il dibattito sui trasporti ferroviari umbri. Su un tema così importante e strategico occorre avere una visione globale ed attenta, affinché non si creino squilibri che poi danneggino l’intero territorio, alzando anche l’attenzione alla tutela ed alla salvaguardia dei cittadini.

Certamente l’intermodalità prevista dal Piano regionale dei trasporti rappresenta il futuro del trasporto in Umbria. Unire i diversi sistemi di trasporto perché servano cittadini e imprese in modo razionale è obiettivo strategico. Va dato il via ad un piano che punti sull’innovazione delle tratte ferroviarie, dei regionali veloci, sulla loro riorganizzazione, sui loro collegamenti con il trasporto su gomma, su una corretta e razionale integrazione tra pubblico e privato.

Se occorre puntare ad unire l’Umbria all’alta velocità Roma-Firenze, è altrettanto essenziale che la problematica dei binari unici assuma una priorità assoluta. La sicurezza dei cittadini deve avere ruolo preponderante. Al tempo stesso l’economia viene dal mare, dal collegamento con i porti e quindi è indispensabile per l’Umbria curare la via trasversale che collega i due mari. Non si può non dare priorità, per il duplice motivo sicurezza e sviluppo economico, al raddoppio della Orte-Falconara.

Con l’ennesimo blocco dei lavori della Spoleto-Campello, il territorio è in affanno da oltre 30 anni. Il resto del progetto è in alto mare. Il Partito Democratico, e torno a rivolgermi al Segretario, come fatto in Direzione regionale il 16 maggio scorso, si facciano portatori presso la Presidente di Trenitalia del disagio nel servizio ferroviario, nonché nella viabilità stradale, arrecato in particolare alle città di Spoleto e della Valnerina.

L’arretratezza delle strutture ferroviarie, mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini e causa alle città un pesante danno economico e sociale. Massima attenzione quindi affinché, attraverso un accordo Stato, Regione, RFI, si vada ad una pronta risoluzione del problema.

Infine ricordando che, dove è difficoltoso il trasporto su ferro, quello su gomma acquista un forte valore strategico, balza agli occhi il problema S.S. 3valli, che attraversa l’Umbria, collegandola al Lazio ed alle Marche. Da 40 anni non ha compimento, nonostante i grandi investimenti pubblici e privati spesi. Completamento 3Valli e raddoppio della Statale Flaminia non sono alternativi. Vanno realizzati entrambi.

Si chiamino a raccolta Sindaci, Istituzioni, imprenditori, associazioni di categoria del territorio e dei territori confinanti. Vanno trovate corrette soluzioni, stabilite priorità in ogni campo del trasporto in Umbria, con attenzione alle realtà disagiate ed arretrate. Sarà utile che il Partito Democratico regionale crei un tavolo di discussione, dove si esaminino costi, tempi, opportunità economiche e sociali. Si individuino in modo chiaro, coerente e responsabile le priorità.

Sicurezza, servizi e sviluppo non possono aspettare ulteriori tentennamenti.